MANIFESTO TECNICO
180 x 270 cm
Courtesy: L’artista
Stucco, vernice, gesso, led
Il Manifesto tecnico è stato pensato e creato per evidenziare le potenzialità delle metodologie tecniche utilizzate. Innanzitutto la materia prima, lo stucco, che viene versato su tela, tagliato, dipinto e poi crepato naturalmente e artificialmente. Poi gli attrezzi, pennelli e spatole di varia misura, aste metalliche e soprattutto, le mani nude. Le diverse modalità vengono scelte in base soprattutto all’effetto che si desidera ottenere dalla luce e al tipo di soggetto che s’intende rappresentare. L’uso congiunto di più materiali infatti è necessario alla profondità dell’opera. Infatti, vernice e gesso vengono usati per gli sfondi, i contorni e i dettagli che necessitano di una maggiore trasparenza. Questi materiali evidenziano, una volta retroilluminato il quadro, ogni pennellata, rivelandoci quale strumento sia stato usato per ogni parte dell’opera. Queste peculiarità, presenti in ogni opera, che possono sembrare irrilevanti o addirittura errori di esecuzione in realtà ci comunicano qualcosa di importantissimo poiché, se osservati attentamente, ci mostrano tutti gli spostamenti dell’artista sulla tela durante il processo di creazione.
Pensata inizialmente solo come comunicato tecnico l’opera si è inevitabile trasformata. Elementi personali sono infatti stati aggiunti all’opera originale, la Guernica di Picasso. Questi sono logicamente ed emotivamente connessi tra loro tramite prolungamenti assoniformi (mezzo di connessione fra neuroni) come se fossero idee, che appaiono sulla tela mano a mano che il processo di reinterpretazione della Guernica si fa strada nella mente dell’artista. Posti nella parte superiore del quadro, stanno a simboleggiare il flusso di coscienza secondario che ha l’artista nel riprodurre l’iconica opera che invece si trova nella parte inferiore del quadro. Possiamo percepire infatti un pensiero parallelo riprodotto, quasi subconsciamente, sulla parte superiore sequenzialmente a quella inferiore.
La farfalla, ad esempio, elemento apparentemente distante e slegato da tutti gli altri, è in realtà strettamente legata a uno dei soggetti di Picasso: il bambino che, in braccio alla madre, si trova nell’angolo in basso a sinistra del quadro. Come il bambino nato in periodo di guerra infatti, la farfalla, animale che notoriamente vive un solo giorno, si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, ovvero, su un dipinto di guerra. Adagiata su uno strato di goccioline di vernice, simboleggianti la pioggia, l’artista la intrappola inoltre sotto uno strato gesso rendendo anche lei una vittima inerme dello spazio e del tempo.










Foto e testi di Edoardo, Anastasia Ralph e Alberto Bracalente